Alla ricerca del cotone

Ormai sempre più di frequente può capitare, nella vita di ognuno di noi, espisodi non proprio gradevoli di dermatiti.

Puntini rossi che compaiono dal nulla, vescicole acquose, pruriti senza fine in qualsiasi parte del corpo con conseguenti escoriazioni della pelle possono rendere le nostre giornate, e a volte le nottate, davvero un inferno!

Oltre alla dermatite seborroica la dermatite allergica da contatto, è l’infiammazione più frequente. Le cause? Possono essere molteplici, a volte nemmeno con il Patch Test si giunge ad una conclusione, solo il dermatologo sulla base della sua esperienza e dei suoi studi cerca di trovare il rimedio più idoneo. Spesso ci vuole molto per guarire, anche mesi, tra antistaminici, cortisonici e in alcuni casi anche l’antibiotico, se l’ orticaria allergica ha raggiunto un grado elevato.

Cause dermatite da contatto

Le cause di una dermatite da contatto sono diverse, e oltre a fare le oppurtune analisi, conviene sovente andare noi stessi per esclusione, in modo da eliminare la sostanza o l’oggetto che irrita la nostra pelle. Tra queste si annoverano:

  • le sostanze chimiche tra cui gli acidi, gli alcali, i solventi, i minerali come l’incriminato nichel;
  • i saponi tra cui detergenti, detersivi per i piatti o per i panni;
  • alcune piante come le stelle di Natale, le foglie del fico o i peperoni;
  • i fluidi corporei come ad esempio l’urina o la saliva;
  • l’abbigliamento soprattutto quanto non si usano fibre naturali.

Orticaria da tessuti

Questa è la dermatite che ahimè colpisce in modo particolare noi donne. Spesso attratte dall’ultimo modello di pantaloni o da quella maglietta con un disegno super carino e dal prezzo super allettante, non ci soffermiamo più sulla qualità dei tessuti utilizzati. Le pietre dello scandalo sono principalmente le fibre artificiali e i tessuti sintentici. Anche alcune fibre naturali come la lana, di origine animale, possono causare allergie nei bambini o a chi soffre di particolari patologie come l’asma.

Le fibre artificiali, di origine vegetale come la viscosa o l’acetato, impediscono la traspirazione del corpo, il sudore ristagna e irrita la pelle, provocando l’allergia.

I tessuti sintetici, prodotti in laboratorio, per la loro composizione sono sempre dei potenziali allergeni, come il nylon e la lycra, che ritroviamo in alcuni vestiti, nei body o nei costumi da bagno per citarne qualcuno.

Inutile dire che ormai l’abbigliamento l’utilizzo di questi tessuti sempre meno naturali, e di dubbia provenienza italiana, amplificano le possibilità di subire qualche tipo di allergia da contatto prima o poi.

Allora qual’è il rimedio?

E’ la cosa più semplice ed ecosostenibile, che si faceva una volta: ricercare sempre il cotone. Bisogna avere sempre l’accortezza di leggere l’etichetta di un capo. Almeno deve avere una percentuale del 95% di cotone per essere un buon pantalone o una buona maglia. E non sempre vige l’uguaglianza cotone = prezzo elevato. Anzi si possono trovare ottimi prodotti in cotone ad un prezzo perfettamente accessibile fatto in Italia, basta pensare a Diffidate, un mini brand che è riuscito a coniugare tutte queste componenti nel suo pezzo forte, il pantalone.

Inoltre il cotone è riciclabile. Se tutti i capi che compriamo fossero di cotone, oltre alla durata maggiore, potrebbero essere riutilizzati per dar vita a nuovi vestiti. Mentre capi con fibre sintetiche a basso costo messi una volta e già da buttare, non fanno altro che inquinare un mondo già saturo di inquinamento.